Solitudo

“Pregare Dio”

  • Giovedì 20 Giugno, ore 20:30

  • San Pietro in Castello

Solitudo non è uno spettacolo. È un tempo dedicato all’ascolto, allo stare, in un susseguirsi d’immagini dedicate al tema della spiritualità.

Il cammino di Solitudo è nato dal desiderio di approfondire lo studio di alcuni aspetti della natura umana nei confronti della spiritualità, intesa come pulsione che va dall’interiorità verso l’assoluto.

Lo spettacolo partendo dal testo “Ogni cosa alla sua stagione” di Enzo Bianchi, fondatore della Comunità monastica di Bose, si concentra sulla figura del Monaco come esempio di vita spirituale. La compagnia ha trascorso una settimana nella comunità di Bose sperimentando la semplicità dell’accoglienza, la semplicità degli spazi, la cella, il refettorio, la chiesa, i prati intorno, nell’ascolto di quel silenzio profondo che porta in sé la parola spiritualità. Solitudo mette l’accento sulla responsabilità dell’individuo nei confronti della propria cella interiore, sulla responsabilità della scelta dei propri orientamenti, dei propri progetti di vita, e ancora sull’atto di volontà di agire di fronte ad ostacoli e a tentazioni. Come stare in contatto amorevole con il proprio cuore e rivolgere la gratitudine più ampia verso la Vita Una, colei che ci ha generato?

Il lavoro non è sempre stato facile ma la scelta fatta è stata quella di affidarci, ci siamo allenati all’attesa, lasciando che le cose potessero emergere da uno spazio profondo di ascolto, la fiducia anche nell’impossibile ci ha permesso ad esempio di scoprire come far stare in piedi delle piccole assicelle di legno, nostri elementi di scena, anche se appoggiate ad un sostegno precario.
Nel nostro percorso riconosciamo la necessità di una spogliazione, come per l’autunno: abbandonare, donare per essere pronti, per ricominciare, affidandosi alla vita. Dobbiamo avere fede nel progetto. Mantenere la fede come la pianta che si spoglia delle sue foglie, le lascia andare…

Le Sillabe/Monastero di Bose

da un’idea di
Fabio Castello

liberamente tratto da
“Ogni cosa alla sua stagione” di Enzo Bianchi

di e con
Fabio Castello
Doriana Crema
Raffaella Tomellini

scene
Lucia Giorgio

fonica
Paolo De Santis

luci
Sandro Carnino

musiche
Roberto Regis
Aldo Mella
Johann Sebastian Bach

training e cura dei movimenti scenici
Doriana Crema

con il benestare del
Monastero di Bose

con la collaborazione di
Fondazione Piemonte dal Vivo
La Piattaforma-La Città Nuova
Morenica Cantiere Canavesano

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