Rassegna stampa della terza edizione (2013)
Per la rassegna stampa completa, consultare il sito del festival.
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Anche gli spettacoli dell’edizione 2013 hanno iniziato a girare…
giugno 2013: al Festival deSidera (Secondo Orfea, Stava la madre, Genesi)
luglio/agosto 2013: al Festival Troia Teatro (T/Empio, La radio e il filo spinato, Labirinto)
In attesa di dare notizia degli appuntamenti nelle sale di tutta Italia, segnaliamo gli appuntamenti del primo week-end di ottobre:
Dio e la manutenzione dell’asina – in piazza ad Asti, sabato 5 alle 16.00
T/Empio, critica della ragion giusta – al festival Trasparenze di Modena, sabato 5 alle 22.00
Colpo di…Grazia!, in scena al Teatro San Girolamo, si presenta come il primo ludodramma italiano, e, tra animazioni per bambini e sofferenze reali, coinvolge gli spettatori in un divertente gioco scenico. What a wonderful world fa da leitmotiv ad una storia di incomprensioni e riconciliazioni, in cui tutti siamo invitati a riscoprire, con un sorriso, il bambino che ancora è in noi.
Perfetti equilibristi e artigiani della scena, Laura Nardi e Danilo Nigrelli ripropongono, al San Micheletto, la raccolta di racconti Storie del buon Dio di Rilke. In un surreale “Ufficio domande rimaste senza risposta”, cercano di rispondere, con storie fabbricate con cura nella bottega della fantasia, alle fresche e sempre nuove domande dei bambini. Cinque tecniche teatrali diverse per altrettante storie, a tratteggiare con grazia la figura di un Dio artigiano e a ricordarci che, con lo sguardo creativo e trasparente dei bambini è ancora possibile ricostruire un Senso.
In Paranza, un miracolo, nella chiesa di San Giovanni, davanti ad un’impalcatura spoglia, si muovono quattro figure, eterogenee vittime della crisi sociale ed economica che attanaglia i nostri giorni: una signora danarosa ma terremotata, che vive nella propria automobile; un manager completamente votato al proprio lavoro che però è stato licenziato, una donna malata in attesa di cure, una cantante di talento disoccupata.
Vicende tanto più vere quanto più drammatiche, che culminano nella necessità interiore e inevitabile di una preghiera, canto e rito insieme. Una paranza, per implorare la grazia di vedersi restituita la propria dignità: l’impalcatura diventa allora statua sacra caricata sulle spalle, mentre le voci salgono a implorare giustizia.
Teatrino Giullare apre la seconda giornata del Festival con Canti del guardare lontano, al Teatro San Girolamo. Il testo di Scabia è l’onirico racconto del viaggio di un cavallo e di un cavaliere, tra galassie neonate, oltre il confine del tempo. Gli attori si muovono su una scenografia polifunzionale, che è, di volta in volta, tetto di una casa e china di monte. Sprazzi di visioni e di poesia, per un allestimento che affronta il tema della ricerca del senso in chiave immaginifica.
Molto più essenziale la scena di Abbiati, al Complesso del San Micheletto, per lo spettacolo La radio e il filo spinato. Tra oggetti significanti e mutevoli, la vicenda di Padre Massimiliano Kolbe viene narrata, come dichiarano gli attori stessi, innanzitutto attraverso le scenografie e le testimonianze di chi l’ha conosciuto. Senza che appaia mai in scena, la figura del prete cattolico, al tempo stesso vigorosa e delicata, si delinea in modo scarno e intenso, fino alla sua morte nel campo di concentramento di Auschwitz, dove la sua passione per la radio e il suo sacrificio scavalcano una volta per tutte il filo spinato della banalità del male.
All’aperto, nella suggestiva cornice del cortile del San Micheletto, si conclude la serata con lo spettacolo Secondo Orfea, di e con Margherita Antonelli. Sul palcoscenico solo un tavolo, un cesto di vimini e qualche lenzuolo bianco per raccontare, con le parole semplici di una popolana vicina di casa e balia di Gesù, la vicenda del Cristo. Il monologo, comico e vivace, ha lo sguardo quotidiano e ironico degli umili, e si scioglie, nel doloroso culmine della Passione di Cristo, in una delicatissima materna commozione.
Con la triade di spettacoli Clarel, T/empio, e Labirinto, il Festival ha esordito ieri a Lucca, negli spazi del Teatro San Girolamo, del San Micheletto e della Chiesa di San Giovanni.
Valter Malosti apre con Clarel, tratto dall’omonimo e sconosciuto poema di Melville, composto dal grande romanziere vent’anni dopo un viaggio nei luoghi sacri di Gerusalemme, vissuto come ricerca di sé e della fede. Poema monumentale -ci dice Malosti nell’introduzione-, con una storia costruita a specchio su quella biografica di Melville, straordinariamente interiore e visionaria. Malosti sceglie di raccontare il cammino interiore di Clarel, giovane seminarista e novello Dante, su semplici linee evocative tracciate dalla musica. In un concerto per voce, oud, chitarre e live electronics, il dramma del sacro è suggestivamente abbracciato alla moltitudine di credo di Gerusalemme, dove Luc Messinezis ha realizzato i vibranti field recordings.
Il duo Carullo-Minasi, per T/empio, sceglie, invece, una rappresentazione dialogica e ironica, sempre comunque sospesa sul filo della commozione; sullo sfondo di una stilizzata scenografia in bianco e nero, i due attori rielaborano il testo classico dell’Eutifrone di Platone, in un processo per sottrazione che è gioco serio, in cui la parola e il concetto sono restituiti alla loro limpida Verità.
Quasi privo di parole, al contrario, l’allestimento della compagnia Teatri35, che, con Labirinto, ha modellato dal vivo, nel suggestivo spazio della chiesa di San Giovanni, le opere di pittori celebri raffiguranti icone sacre. Ricostruiscono così un cammino da fuori a dentro il Labirinto (e ritorno), che sincronizza musica e gesto purissimo.
Sono aperte le iscrizioni ai due laboratori che accompagneranno il festival 2013.
Il primo, i 70 visioni e condivisioni, dedicato a un gruppo di spettatori, è un laboratorio che mette al centro il pubblico, vero protagonista dell’evento spettacolare. I partecipanti, infatti, assisteranno a tutti gli spettacoli del festival confrontandosi poi insieme sull’esperienza da spettatori. A guidare i 70 in questo percorso, Giorgio Testa (pedagogo e fondatore de La Casa dello Spettatore) e Gabriele Allevi (direttore artistico del festival deSidera).
Il secondo, Essere strumenti puri, è un laboratorio teatrale intensivo per giovani attori (max 10 partecipanti) che lavoreranno a confine tra teatro e mistica nel solco tracciato da Alessandro Berti, già vincitore delle edizioni precedenti de I Teatri del Sacro con due spettacoli di profonda vocazione spirituale.
Per entrambi i laboratori è prevista formula residenziale e un contributo minimo alle spese.
Ulteriori informazioni sono disponibili contattando la segreteria Federgat (federgat@federgat.it).
La Commissione Esaminatrice ha reso noti gli spettacoli selezionati per la terza edizione de I TEATRI DEL SACRO (10-16 giugno 2013).
Per i professionisti: il Teatrino Giullare darà corpo ai Canti del guardare lontano di Giuliano Scabia, Valter Malosti porterà in scena Clarel, storia di un pellegrinaggio in Terra Santa, il Centro Diaghilev di Carlo Bruni si cimenterà con la figura di don Tonino Bello (Don Tonino: croce e fisarmonica), Roberto Abbiati con quella di padre Kolbe (La radio e il filo spinato), la comica Margherita Antonelli sarà la vicina di casa della famiglia di Nazareth (Orfea), i Teatri 35 stupiranno con i tableau vivant di Labirinto. E ancora, in cartellone, Carmelo Rifici con Chi resta, il Teatro dell’Applauso con Figliol Prodigo, l’Accademia Perduta/Romagna teatri con Genesi (lavoro da Io ti domando di Giusi Quarenghi), Elena Bucci con In canto e in veglia, Silvio Castiglioni con Il rumore del tempo di Mandel’štam, Paranza – visioni in viaggio del Teatro Iaia, Stava la madre di Beat 72, le Storie del Buon Dio di Rilke con Laura Nardi e Danilo Nigrelli, Carullo-Minasi con T/EMPIO -critica della ragion giusta-, e Ilaria Drago con TIF’ERET_amo il prossimo mio come me stesso.
Per gli amatoriali: Guasto ( Franco Agostino Teatro Festival), Colpo di Grazia (La Fionda di Davide ODV), La statua in frantumi (compagnia Micromega) e Ildegarda von Bingen, la luce dei Secoli Bui (associazione Apluvia).
Infine, saranno ospitati nella rassegna due progetti speciali: Passione del Tib Teatro, con Maddalena Crippa, omaggio a Giovanni Testori in occasione del ventennale dalla scomparsa dello scrittore, e Dio e la manutenzione dell’asina, del Teatro degli Acerbi, spettacolo itinerante per valorizzare Lucca sul percorso della via Francigena.
Segnaliamo la replica dello spettacolo PER QUELL’ACERBO DOLORE, da un testo di Giusi Quarenghi. In scena il giorno 8 febbraio 2013 alle ore 21 presso il Monastero degli Olivetani di Nerviano (Mi).
Lo spettacolo sarà preceduto da un incontro con Fabrizio Fiaschini su “Il Teatro e l’esperienza del Sacro” alle ore 20,30.
Per informazioni e prenotazioni: 3474817456
Torna in scena a Roma domenica 17 febbraio lo spettacolo L’ABBANDONO ALLA DIVINA PROVVIDENZA, di e con Alessandro Berti, dal trattato spirituale di Jean Pierre de Caussade.
L’apprezzato titolo di Berti sarà alla Sala Santa Silvia di viale Sirtori (zona Portuense) alle ore 17,00.
Per informazioni e prenotazioni: info@teatrosantasilvia.it
Via Aurelia, 796 - 00165 ROMA
Tel 06.44242135 - Fax 06.4402280
e-mail: federgat@federgat.it
web: www.federgat.it