IN CANTO E IN VEGLIA in scena a San Miniato

Lo spettacolo IN CANTO E IN VEGLIA, di e con Elena Bucci, sarà in scena giovedì 3 luglio h. 21.30 all’ex Chiesa di San Martino all’interno della 68ma edizione della Festa del Teatro di San Miniato (Pi).

Elena Bucci in IN CANTO E IN VEGLIA2

 

info, biglietti e prenotazioni
lunedì – sabato 9.30-13 e 15.30-19
domenica 10-12
tel. 0571 400955 segreteria@drammapopolare.it

 

Note alla prima edizione:

Di fronte alla morte improvvisa di una persona molto vicina emergono ricordi e riflessioni, dolore e calore. Di fronte a questo mistero, per ogni epoca ed ogni vita rinnovato, si intrecciano la separazione e l’abbraccio.
Sembra di essersi abituati alla mancanza dei riti collettivi che pur senza muovere denaro da sempre hanno aiutato a condividere i passaggi della vita e della morte: le veglie funebri con il loro carico di risate e pianti, le danze e i canti delle feste, le soste silenziose, il tempo perso del ritrovarsi, le ricorrenze legate alle stagioni, tutte cose sacrificate ad un senso di libertà dell’individuo che forse non appare più tale. I ritmi della vita e del lavoro sono sempre più veloci e serrati, come una maglia fitta che trattenga lo sgomento.
Nel bene e nel male siamo spesso strappati al sapore del presente per essere proiettati nell’istante successivo, proprio il contrario di quello che avviene nell’arte del teatro che ci trattiene nel qui ed ora. Ma la morte di una persona vicina può fermare il tempo, può rompere gli schemi abituali, gli argini, permettere che dilaghi il dolore più antico.
Confonde passato e presente, riporta in luce la natura autentica, le paure, la solitudine e le vicinanze, ricordi e strappi. Attraverso il rito del teatro, immaginiamo una veglia nel corso della quale sia possibile dialogare con i nostri morti e con altri, più lontani, che ci sono stati maestri e guida.
Ci riprendiamo il tempo del lutto e del ricordo, spesso bruciato dall’incalzare dei doveri e da un’indotta e diffusa pratica di rimozione del dolore.
Ho costruito una drammaturgia originale basata in parte su ricordi personali e suggestioni da opere letterarie, in parte sulla trasformazione in personaggi di persone realmente vissute che hanno cominciato a raccontarmi storie vere e inventate, pretendendo autonomia di canto e di linguaggio. Nel tentativo poi di risentire l’emozione e il senso di riti collettivi perduti che ci evocavano e nella tensione ad immaginarne di nuovi, ci siamo fatti aiutare dalla musica, da registrazioni di voci e di canti, dal suono della natura. Stiamo in ascolto di quel che siamo oggi di fronte al mistero della morte, cercando di addomesticarla come forse un tempo si sapeva fare. Proviamo un’opera in musica della compassione e della dolcezza.

Elena Bucci