La quarta edizione: online il bando e le modalità di partecipazione

E’ online il nuovo Bando di Concorso I TEATRI DEL SACRO  IV edizione (2014-15) attraverso cui saranno selezionati gli spettacoli per il festival del 2015.

Scarica qui la versione completa (.pdf)

Le domande si accettano esclusivamente tramite internet compilando i Moduli Online attivi sul sito Federgat (www.federgat.it), dove sono disponibili anche le informazioni dettagliate per partecipare.

Le iscrizioni scadono il 15 settembre 2014.

Pronto il bando per la quarta edizione

bambiniweb13IIIIl 13 maggio alle ore 12.00 al Teatro Argentina di Roma verrà presentato il Bando di Concorso della quarta edizione del festival (in programma per giugno 2015).

Come per le tre edizioni precedenti, gli spettacoli in scena a Lucca saranno selezionati attraverso un Bando di Concorso per progetti teatrali incentrati sui temi della spiritualità, della tradizione religiosa, del rito, della religiosità popolare, del sacro nella sua accezione più ampia.

I progetti presentati nella categoria professionisti devono essere inediti e mai andati in scena, mentre gli amatoriali possono concorrere per il Premio Apollonio con spettacoli in allestimento o già messi in scena nell’anno in corso o in quello precedente.

Il Festival è aperto a tutti i linguaggi della scena, nelle tre edizioni hanno debuttato spettacoli di prosa e di danza, teatro di figura e musicale, rivisitazioni di testi classici e nuove drammaturgie.

La quarta edizione de I TEATRI DEL SACRO si terrà a Lucca a giugno 2015. A partire dal 14 maggio il Bando sarà scaricabile dal sito internet www.federgat.it insieme al modulo di partecipazione che andrà poi inviato entro il 15 settembre 2014, alla Federgat-Progetto I Teatri del Sacro, Via Nomentana 251, 00161 Roma.

La presentazione dei progetti avviene interamente tramite procedura online, attiva sul sito Federgat a partire dal 10 giugno 2014.

I progetti inviati saranno esaminati da un’apposita commissione che sceglierà quali passeranno alla seconda fase di selezione in cui verrà richiesto alle compagnie di presentare 20 minuti di spettacolo e successivamente proclamerà i vincitori.

I TEATRI DEL SACRO è un’iniziativa di Federgat, Fondazione Comunicazione e Cultura, Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI, Servizio nazionale per il progetto culturale della CEI, in collaborazione  con ACEC.

info: www.federgat.it

federgat@federgat.it

Tragedie e fantasie

Colpo di…Grazia!, in scena al Teatro San Girolamo, si presenta come il primo ludodramma italiano, e, tra animazioni per bambini e sofferenze reali, coinvolge gli spettatori in un divertente gioco scenico. What a wonderful world fa da leitmotiv ad una storia di incomprensioni e riconciliazioni, in cui tutti siamo invitati a riscoprire, con un sorriso, il bambino che ancora è in noi.
BuonDioWEBPerfetti equilibristi e artigiani della scena, Laura Nardi e Danilo Nigrelli ripropongono, al San Micheletto, la raccolta di racconti Storie del buon Dio di Rilke. In un surreale “Ufficio domande rimaste senza risposta”, cercano di rispondere, con storie fabbricate con cura nella bottega della fantasia, alle fresche e sempre nuove domande dei bambini. Cinque tecniche teatrali diverse per altrettante storie, a tratteggiare con grazia la figura di un Dio artigiano e a ricordarci che, con lo sguardo creativo e trasparente dei bambini è ancora possibile ricostruire un Senso.
In Paranza, un miracolo, nella chiesa di San Giovanni, davanti ad un’impalcatura spoglia, siimg01 muovono  quattro figure, eterogenee vittime della crisi sociale ed economica che attanaglia i nostri giorni: una signora danarosa ma terremotata, che vive nella propria automobile; un manager completamente votato al proprio lavoro che però è stato licenziato, una donna malata in attesa di cure, una cantante di talento disoccupata.
Vicende tanto più vere quanto più drammatiche, che culminano nella necessità interiore e inevitabile di una preghiera, canto e rito insieme. Una paranza, per implorare la grazia di vedersi restituita la propria dignità: l’impalcatura diventa allora statua sacra caricata sulle spalle, mentre le voci salgono a implorare giustizia.

Tra visioni e semplicità: la seconda giornata del Festival

Stairway to the sky  Teatrino Giullare apre la seconda giornata del Festival con Canti del guardare lontano, al Teatro San Girolamo. Il testo di Scabia è l’onirico racconto del viaggio di un cavallo e di un cavaliere, tra galassie neonate, oltre il confine del tempo. Gli attori si muovono su una scenografia polifunzionale, che è, di volta in volta, tetto di una casa e china di monte. Sprazzi di visioni e di poesia, per un allestimento che affronta il tema della ricerca del senso in chiave immaginifica.
LA RADIO E IL FILO SPINATO_roberto abbiati foto lucia balldiniMolto più essenziale la scena di Abbiati, al Complesso del San Micheletto, per lo spettacolo La radio e il filo spinato. Tra oggetti significanti e mutevoli, la vicenda di Padre Massimiliano Kolbe viene narrata, come dichiarano gli attori stessi, innanzitutto attraverso le scenografie e le testimonianze di chi l’ha conosciuto. Senza che appaia mai in scena, la figura del prete cattolico, al tempo stesso vigorosa e delicata, si delinea in modo scarno e intenso, fino alla sua morte nel campo di concentramento di Auschwitz, dove la sua passione per la radio e il suo sacrificio scavalcano una volta per tutte il filo spinato della banalità del male.
All’aperto, nella suggestiva cornice del cortile del San Micheletto, SECONDO ORFEA_Margherita Antonellisi conclude la serata con lo spettacolo Secondo Orfea, di e con Margherita Antonelli. Sul palcoscenico solo un tavolo, un cesto di vimini e qualche lenzuolo bianco per raccontare, con le parole semplici di una popolana vicina di casa e balia di Gesù, la vicenda del Cristo. Il monologo, comico e vivace, ha lo sguardo quotidiano e ironico degli umili, e si scioglie, nel doloroso culmine della Passione di Cristo, in una delicatissima materna commozione.

Al via I Teatri del Sacro

Con la triade di spettacoli Clarel, T/empio, e Labirinto, il Festival ha esordito ieri a Lucca, negli spazi del Teatro San Girolamo, del San Micheletto e della Chiesa di San Giovanni.
Valter Malosti apre con Clarel, tratto dall’omonimo e sconosciuto poema di Melville, composto dal grande romanziere vent’anni dopo un viaggio nei luoghi sacri di Gerusalemme, vissuto come ricerca di sé e della fede. Poema monumentale -ci dice Malosti nell’introduzione-, con una storia costruita a specchio su quella biografica di Melville, straordinariamente interiore e visionaria. Malosti sceglie di raccontare il cammino interiore di Clarel, giovane seminarista e novello Dante, su semplici linee evocative tracciate dalla musica. In un concerto per voce, oud, chitarre e live electronics, il dramma del sacro è suggestivamente abbracciato alla moltitudine di credo di Gerusalemme, dove Luc Messinezis ha realizzato i vibranti field recordings.
Il duo Carullo-Minasi, per T/empio, sceglie, invece, una rappresentazione dialogica e ironica, sempre comunque sospesa sul filo della commozione; sullo sfondo di una stilizzata scenografia in bianco e nero, i due attori rielaborano il testo classico dell’Eutifrone di Platone, in un processo per sottrazione che è gioco serio, in cui la parola e il concetto sono restituiti alla loro limpida Verità.
Quasi privo di parole, al contrario, l’allestimento della compagnia Teatri35, che, con Labirinto, ha modellato dal vivo, nel suggestivo spazio della chiesa di San Giovanni, le opere di pittori celebri raffiguranti icone sacre. Ricostruiscono così un cammino da fuori a dentro il Labirinto (e ritorno), che sincronizza musica e gesto purissimo.

Due laboratori a corollario del festival di giugno

cardLaboratori_TDS_2013Sono aperte le iscrizioni ai due laboratori che accompagneranno il festival 2013.

Il primo, i 70 visioni e condivisioni, dedicato a un gruppo di spettatori, è un laboratorio che mette al centro il pubblico, vero protagonista dell’evento spettacolare. I partecipanti, infatti, assisteranno a tutti gli spettacoli del festival confrontandosi poi insieme sull’esperienza da spettatori. A guidare i 70 in questo percorso, Giorgio Testa (pedagogo e fondatore de La Casa dello Spettatore) e Gabriele Allevi (direttore artistico del festival deSidera).

Il secondo, Essere strumenti puri, è un laboratorio teatrale intensivo per giovani attori (max 10 partecipanti) che lavoreranno a confine tra teatro e mistica nel solco tracciato da Alessandro Berti, già vincitore delle edizioni precedenti de I Teatri del Sacro con due spettacoli di profonda vocazione spirituale.

Per entrambi i laboratori è prevista formula residenziale e un contributo minimo alle spese.

Ulteriori informazioni sono disponibili contattando la segreteria Federgat (federgat@federgat.it).

 

Ecco gli spettacoli selezionati il festival 2013

La Commissione Esaminatrice ha reso noti gli spettacoli selezionati per la terza edizione de I TEATRI DEL SACRO (10-16 giugno 2013).

Per i professionisti:  il Teatrino Giullare darà corpo ai Canti del guardare lontano di Giuliano Scabia, Valter Malosti porterà in scena Clarel, storia di un pellegrinaggio in Terra Santa, il Centro Diaghilev di Carlo Bruni si cimenterà con la figura di don Tonino Bello (Don Tonino: croce e fisarmonica), Roberto Abbiati con quella di padre Kolbe (La radio e il filo spinato), la comica Margherita Antonelli sarà la vicina di casa della famiglia di Nazareth (Orfea), i Teatri 35 stupiranno con i tableau vivant di Labirinto. E ancora, in cartellone, Carmelo Rifici con Chi resta, il Teatro dell’Applauso con Figliol Prodigo, l’Accademia Perduta/Romagna teatri con Genesi (lavoro da Io ti domando di Giusi Quarenghi),  Elena Bucci con In canto e in veglia, Silvio Castiglioni con Il rumore del tempo di Mandel’štam, Paranza – visioni in viaggio del Teatro Iaia, Stava la madre di Beat 72, le Storie del Buon Dio di Rilke con Laura Nardi e Danilo Nigrelli, Carullo-Minasi con T/EMPIO -critica della ragion giusta-,  e Ilaria Drago con TIF’ERET_amo il prossimo mio come me stesso.

Per gli amatoriali: Guasto ( Franco Agostino Teatro Festival), Colpo di Grazia (La Fionda di Davide ODV),  La statua in frantumi (compagnia Micromega) e Ildegarda von Bingen, la luce dei Secoli Bui (associazione Apluvia).

Infine, saranno ospitati nella rassegna due progetti speciali: Passione del Tib Teatro, con Maddalena Crippa, omaggio a Giovanni Testori in occasione del ventennale dalla scomparsa dello scrittore, e Dio e la manutenzione dell’asina, del Teatro degli Acerbi, spettacolo itinerante per valorizzare Lucca sul percorso della via Francigena.

 

Ancora repliche per gli spettacoli della prima e della seconda edizione

Segnaliamo la replica dello spettacolo PER QUELL’ACERBO DOLORE, da un testo di Giusi Quarenghi. In scena il giorno 8 febbraio 2013 alle ore 21 presso il Monastero degli Olivetani di Nerviano (Mi).

Lo spettacolo sarà preceduto da un incontro con Fabrizio Fiaschini su  “Il Teatro e l’esperienza del Sacro” alle ore 20,30. 

Per informazioni e prenotazioni: 3474817456

Torna in scena a Roma domenica 17 febbraio lo spettacolo L’ABBANDONO ALLA DIVINA PROVVIDENZA, di e con Alessandro Berti, dal trattato spirituale di Jean Pierre de Caussade.

L’apprezzato titolo di Berti sarà alla Sala Santa Silvia di viale Sirtori (zona Portuense) alle ore 17,00.

Per informazioni e prenotazioni: info@teatrosantasilvia.it

 

“In nome della madre” a Roma nei teatri di cintura

si replica domenica 18 novembre alle ore 17.00 al
Teatro Tor Bella Monaca
e domenica 25 novembre alle ore 17.00 al
Teatro Biblioteca Quarticciolo

lo spettacolo
IN NOME DELLA MADRE
di Erri De Luca
con Patrizia Punzo
scene e regia Danilo Nigrelli

ingresso 5, 00 euro
è possibile prenotare al numero 062010579

Lo spettacolo ha debuttato a Lucca nell’ambito della prima edizione dei Teatri del Sacro.

“In nome della madre” è la storia di Maria, in ebraico Miriàm, la madre di Gesù. Non è la storia della sua vita ma “solamente” dei nove mesi che vanno dal concepimento alla nascita del figlio. E’ una vicenda che conosciamo bene, o almeno crediamo di conoscere, che ci è stata narrata quando eravamo piccoli dai nostri genitori o al catechismo, per chi lo ha frequentato. E’ uno dei momenti fondanti dell’intera religione cristiana.
L’angelo, i pastori, la stella cometa, il bue e l’asinello sono parte del nostro immaginario, credenti e non, ma la particolarità di “In nome della madre” è che il racconto è affidato a Maria stessa, con la sua età e le sue parole, con le sue ansie e le sue certezze. Erri De Luca è un profondo conoscitore dell’ebraico antico e delle Sacre Scritture, ma è anche un ateo dichiarato. Ebbene ciò che più colpisce leggendo questa sua opera sono l’Amore e il Rispetto che egli ha verso questa ragazzina vissuta più di duemila anni fa, mostrandola per quello che è, una ragazzina appunto, che si trova a vivere improvvisamente una vicenda che avrebbe potuto schiacciare chiunque ma che con tenacia, semplicità e soprattutto con la Fede lei riesce a governare.

Patrizia Punzo non interpreta un personaggio, ma accompagna ogni singolo spettatore nell’incontro con questa ragazza “piena di grazia”, sottolineando l’attualità del messaggio e coinvolgendo il pubblico in prima persona.